Intùi cursaruòi
Nel presente volume confluiscono novantasei liriche scritte in istrioto, inserite in sei sillogi già presentate e premiate all'annuale Concorso d'Arte e di Cultura "Istria Nobilissima": Ancùra (Ancòra, 2011), Verba volant, scripta manent (2013), Intui cursaruoi (Tra le venature delle rocce, 2015), L'udur d'el tenpo (L'odore del tempo, 2017), I nu sié (Non so, 2019), Siènare e bronse (Cenere e braci, 2021). Le raccolte, nelle quali sono presenti le tematiche più pregnanti della produzione lirica di Benussi, sono la riconferma di uno standard eccezionale raggiunto dalla lirica dialettale rovignese: le novantasei liriche, che evidenziano una intima coerenza sentimentale e biografica, rappresentano un corpus nel quale il continuum è dato dalla ricorrenza e dalle persistenze tematiche e lessicali. Le sillogi, scritte nell'arco di un decennio, meritano d'essere pubblicate integralmente, perché archetipiche della poetica benussiana: siamo al cospetto di un vero e proprio canzoniere, di una antologia di "intermittenze del cuore", crocevia di vecchi e nuovi spunti poetici. Benussi si conferma autore indissolubilmente legato alla scrittura dialettale, dove trova cantiere un'operosità fluviale e sfaccettata, e poeta impegnato nella ricerca costante e paziente di una poesia concreta, chiara, onesta, legata alla propria terra e alla migliore tradizione lirica rovignese che nella seconda metà del Novecento ha avuto i suoi illustri maestri in Eligio Zanini e Giusto Curto.
(tratto dalla Prefazione)